Il documento (che pubblichiamo in allegato) riguardante la grave situazione di incertezza per migliaia di imprese del settore turistico-balneare è una denuncia dell'attuale situazione.
Allo stesso tempo, è un'accorata richiesta a Governo e Parlamento di sottrarsi ad avventate pronunce da parte degli organi di giustizia amministrativa provvedendo ad una concreta attività di ricognizione del bene “spiaggia” e ad una sua regolamentazione che rifugga tendenze pseudo-europeiste che in realtà nascondono finalità omologatrici e massificatrici di servizi e consumi andando a scarnificare cultura, storia e luoghi ove operano da sempre con professionalità le imprese del settore.
Un conto è assicurare dinamiche concorrenziali, altro discorso è cagionare l'indiscriminata apertura del mercato avvalorando un sistema di “franchising” di lidi e litorali per soddisfare il lucro di pochi grandi gruppi a danno di migliaia di imprese e di famiglie.
<hr/ >