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Imprese dell'autotrasporto con sedi nei paesi neo comunitari (e non) dell'Est Europa

Una realtà preoccupante, denunciata dalla CNA FITA Liguria da 10 anni, vergognosa in termini di dignità per i lavoratori, distorsiva delle regole di concorrenza e del mercato e pericolosa per la sicurezza sulle strade.  

"Fa piacere questa sensibile attenzione nel leggere oggi sulla stampa locale e nazionale del grave problema che interessa e grava sull'autotrasporto italiano in termini di concorrenza sleale, determinata dai contratti di lavoro capestro applicati ai loro dipendenti italiani dalle imprese dell'autotrasporto aventi sedi nei paesi neo comunitari, e non, dell'Est Europa, con paghe salariali che si stimano inferiori al 50% e oltre. Ci auguriamo che questa notizia venga ripresa e dia vita ad una vera e propria indagine a livello nazionale! Ma ciò che fa rabbia, dopo la moria di migliaia di imprese, è il fatto che dopo quasi 10 anni di denunce (avevamo iniziato denunciando l`affitto delle cabine dei camion agli stessi conducenti  dell`Est per dormire e mangiare) e di incontri che la CNA FITA ha richiesto e fatto con i Prefetti e gli organi di controllo (e non per caso abbiamo disertato recentemente un analogo ed ennesimo incontro con il Prefetto di Genova) solo negli ultimi mesi si torni a parlare di questa situazione vergognosa in termini di dignità per i lavoratori, distorsiva delle regole di concorrenza e del mercato e pericolosa per la sicurezza sulle strade" - afferma Gino Angelo Lattanzi Responsabile Regionale dell'Associazione degli Autotrasportatori CNA FITA della Liguria.

"Come ho avuto occasione già di dichiarare pochi mesi fa, la crisi nel mondo dell'autotrasporto sta assumendo contorni emergenziali drammatici - aggiunge Giuseppe Barberis Presidente della CNA FITA di Savona e membro della Presidenza regionale della CNA FITA Liguria che prosegue - Le imprese italiane dell'autotrasporto, sotto il peso del continuo aumento dei costi, stanno chiudendo e al loro posto si stanno sostituendo, con il cabotaggio estero, le aziende dei paesi dell'Est Europa sempre più agguerrite e con vantaggi competitivi sul costo del lavoro, delle assicurazioni e del carburante assolutamente non comparabili o replicabili dalle nostre imprese.
L'autotrasporto sta subendo un attacco senza precedenti, con gravissime ripercussioni in termini economici e occupazionali. Il risultato ? Per l'Italia significa, minore contribuzione previdenziale, minor introito di tasse e soprattutto minore sicurezza sulle strade".

"In Liguria le imprese dell'autotrasporto - tra piccole, medie e grandi dimensioni aziendali - sono circa 3.000 con una realtà occupazionale stimata in circa 7000 addetti. Ogni giorno le imprese dell'autotrasporto in particolare quelle liguri, debbono contrastare la concorrenza sleale, davvero senza precedenti, dei vettori esteri -conclude Giuseppe Bossa Presidente della CNA FITA di Genova e anche lui membro della Presidenza Regionale della CNA FITA Liguria -Molti di questi vettori sono noti italiani che hanno semplicemente delocalizzato le loro imprese in paesi dell'Est Europa. In altre regioni italiane controlli mirati e ben coordinati tra Guardia di Finanza, Polizia Stradale e Direzioni provinciali del Lavoro hanno fatto emergere nel concreto l'inquietante realtà di illegalità composta dal non rispetto dei contratti di lavoro, del Codice della Strada e delle regole fiscali. Una realtà preoccupante anche per la sicurezza stradale. In Liguria, lo ripetiamo, cosa si aspetta per fare altrettanto?