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Fita-Cna preoccupata dal cabotaggio "libero"

Fita -Cna è soddisfatta per il recente decreto interministeriale (firmato da Ministero dell'Economia e delle Finanze) sollecitato con Unatrans per la suddivisione dei 400 milioni di euro da destinare - per l'anno 2013 - a misure di sostegno per l'autotrasporto, ma rimane preoccupata per eventuali forme di apertura del cabotaggio nell'Ue e per la differenza delle condizioni e dei costi di trasporto esistenti fra Paesi Ue.


"Il decreto interministeriale porta una piccola boccata d'ossigeno al settore - dice Giuseppe Barberis, Presidente di Fita-Cna Liguria - ma ci sono altri punti sui quali si deve intervenire e presto; primo tra tutti il cabotaggio e l'armonizzazione dei cosiddetti costi massimi dell'autotrasporto italiano nel contesto europeo".

Da più di un anno, l'associazione ribadisce l'importanza di una generale armonizzazione dei cosiddetti costi - in particolare il gasolio ed il costo del lavoro - che condannano le aziende italiane ad un confronto impari con le imprese europee, rendendo l'autotrasporto italiano non competitivo.

"Questo problema colpisce pesantemente il trasporto nazionale e locale già minacciato dalla crisi - afferma Barberis - Solo pochi giorni fa un imprenditore locale mi ha detto di aver perso un'importante cliente che ha preferito rivolgersi ad una società di trasporto straniera. Si tratta di società che in genere lavorano in distacco, agenzie interinali o imprese di Paesi della Comunità che distaccano del personale presso altre imprese residenti in altri Stati membri dell'UE che, in sostanza, fanno ricorso a personale 'preso in affitto'. In questo modo, un autista romeno costa ad un imprenditore circa 18mila euro l'anno contro i circa 48 mila dei nostri autisti. Un fatto che denunciamo da tempo".

Per il cabotaggio, è prevista la liberalizzazione per il 2014 sulla base di un rapporto dei saggi richiesto la scorsa estate dal commissario europeo Siim Kallas; ma nella riunione del Consiglio europeo dei ministri dello scorso 11 marzo, i ministeri competenti di Italia, Francia, Belgio ed altri Paesi della UE hanno congiuntamente dichiarato e sottoscritto la loro contrarietà a qualunque forma, anche graduale, di apertura del cabotaggio, posizione condivisa da Fita-Cna.

"Ulteriori liberalizzazioni darebbero solo il colpo di grazia al settore", conclude Barberis.