Un impegno per la crescita e il rilancio delle infrastrutture e dell’edilizia privata è la richiesta che Ance, Legacoop, Anaepa Confartigianato edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai, Aniem, Confapi Aniem, Oice e Consiglio nazionale degli ingegneri hanno presentato ieri a Roma con il Manifesto della filiera per rilanciare il settore delle costruzioni.
Il documento propone alle forze politiche in campagna elettorale un elenco di priorità e interventi “per rimettere in moto un’industria in grado di far crescere l’Italia di mezzo punto percentuale in più all’anno, di creare nuova occupazione – anche recuperando i 600 mila posti di lavoro persi negli anni della crisi - e di accelerare la ripresa economica”.
Il manifesto si compone di dieci punti fondamentali:
- mettere le costruzioni al centro delle politiche della crescita facendo crescere il Pil di mezzo punto in più all’anno e recuperando 600mila posti di lavoro persi nel settore negli ultimi 10 anni;
- Colmare il ritardo nelle infrastrutture riducendo la burocrazia e liberando gli investimenti dal vincolo di bilancio;
- Risolvere il problema dell’eccesso di burocrazia, un macigno che grava sulle attività delle imprese;
- Rivedere il Codice Appalti, prevedendo un unico regolamento attuativo ed evitando di introdurre norme più severe rispetto a quelle comunitarie;
- Elaborare nuove politiche urbane, che pongano al centro la rigenerazione della casa, delle città e del territorio;
- Favorire l’innovazione attraverso l’Edilizia 4.0, gli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione energetica e l’economia circolare;
- Introdurre una politica fiscale a favore dello sviluppo e dell’ambiente, rendendo più efficaci gli incentivi per la riqualificazione energetica e superando lo split payment con l’estensione della fatturazione elettronica;
- Ridurre il costo del lavoro e aumentare i controlli sulla regolarità;
- Avviare una politica industriale per le costruzioni, facilitando l’accesso al credito, agevolando l’internazionalizzazione e migliorando la qualificazione degli operatori
- Promuovere la legalità nei fatti e non solo sulla carta attraverso norme e tempi certi.
Il primo messaggio politico che ha evidenziato Enzo Ponzio, Presidente nazionale di CNA Costruzioni, è così sintetizzabile: "se non ripartono le costruzioni non riparte il Paese".
"Se arriveranno le risposte necessarie che la filiera attende dalla politica - ha continuato Ponzio - si creeranno le condizioni per riavviare il motore dell'Italia, il che significherebbe far crescere il PIL di mezzo punto in più l'anno e recuperare i 600 mila posti di lavoro persi nel settore degli ultimi 10 anni".
Il manifesto affronta anche i temi dell'innovazione, della sicurezza e dell'ambiente, dell'efficienza energetica, di formulare un piano specifico per le costruzioni nell'ambito di Industria 4.0.
Anche la lettura, profondamente critica del Codice degli Appalti, è stata posta al centro della presentazione del Manifesto.
I principi condivisibili che hanno ispirato la riforma del Codice hanno finito poi nella pratica per negare gli stessi principi.
Occorre modificare i molti punti critici che non consentono l'attuazione degli stessi e la semplificazione della vita per migliaia di imprese e di stazioni appaltanti.