Il 24 aprile è stato sottoscritto il nuovo Protocollo Condiviso fra Governo e Parti sociali per la regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 negli ambienti di Lavoro. La nuova versione fa parte anche del D.P.C.M. del 24.04.2020 (allegato 6) che disciplina la cosiddetta "Fase 2".
Come il precedente, la nuova versione contiene linee guida, condivise tra le Parti sociali, per agevolare le aziende nell'adozione di protocolli di sicurezza per contrastare i contagi di COVID-19.
Di seguito, elenchiamo le principali novità:
- in premessa si segnala l'indicazione che la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione, e che la mancata attuazione del Protocollo che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell'attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza;
- l'ingresso in azienda di lavoratori già risultati positivi all'infezione da COVID-19 dovrà essere preceduto da una certificazione medica da cui risulti l'"avvenuta negativizzazione" del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza;
- gli appaltatori dovranno immediatamente fornire ai committenti informazioni circa lavoratori risultati positivi al tampone COVID-19, per contro i committenti dovranno dare informativa circa il protocollo seguito in azienda e pretenderne il rispetto da parte degli appaltatori;
- nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni seguendo quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute n° 5443 del 22 febbraio 2020;
- è previsto, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l'utilizzo di una mascherina chirurgica;
- è previsto il rispetto del distanziamento sociale attraverso il ricorso allo smart working e alla rimodulazione degli spazi di lavoro;
- alla ripresa delle attività, è opportuno che sia coinvolto il medico competente per identificare i soggetti con particolari situazioni di fragilità e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da COVID-19;
- per il reintegro di lavoratori dopo infezione COVID-19, il medico competente effettua la visita medica precedente alla ripresa del lavoro a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai 60 giorni continuativi, al fine di verificare l'idoneità alla mansione indipendentemente dalla durata dell'assenza per malattia.
Clicca qui è possibile visualizzare il nuovo Protocollo Condiviso
Clicca qui per consultare la Circolare del Ministero della Salute n° 5443 del 22.02.2020
Sottolineiamo che nel tempo sono stati siglati diversi Protocolli per le diverse categorie, che vanno ad integrare il Protocollo principale, ecco quelli già sottoscritti (cliccaci sopra per consultarli):
- Protocollo cantieri,
- Protocollo lapidei,
- Protocollo commercio,
- Protocollo ceramica,
- Protocollo moda.