"È inopportuno riavviare un sistema di tracciabilità dei rifiuti come il Sistri, che ha già dato numerose prove di inefficienza, scarsa trasparenza ed inadeguatezza. Non riteniamo che il Sistri possa essere attuato nei tempi operativi fissati. Va, quindi, sostituto con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità".
Lo afferma una nota di Rete Imprese Italia - di cui fa parte anche la CNA - relativa all'audizione sulla "Conversione in Legge del D.L. 31 agosto 2013" tenuta di fronte alla 13a Commissione Territorio ed Ambiente del Senato.
In attesa che il Sistri venga abbandonato, Rete Imprese Italia chiede che:
- al sistema di tracciabilità aderiscano solo i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale
- per questi operatori sia prevista una fase sperimentale del sistema, da definire con decreto entro il 31 dicembre prossimo, che duri fino al 31 dicembre 2014 e sia prorogabile per non oltre sei mesi
- ogni sanzione per violazioni relative agli obblighi derivanti dal sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti sia sospesa per tutta la fase sperimentale
- i contributi versati dalle imprese per l’iscrizione al Sistri negli anni 2010, 2011 e 2012 siano restituiti o possano compensare altri prelievi fiscali