Dopo un lungo confronto tra le Parti Sociali e alla presenza del Ministro del Lavoro, CNA ha sottoscritto il Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile da applicarsi al settore privato.
A partire dall’inizio della pandemia, il cosiddetto “smart working” è stato ciò che ha consentito a moltissime piccole e medie imprese di continuare la propria attività lavorativa, salvaguardando le produzioni e numerosi posti di lavoro.
Si è trattato di fatto di un esperimento organizzativo, che ha messo in luce le potenzialità dello strumento – sia in termini di produttività, sia in termini di incremento del benessere per i dipendenti e per l’attuazione di politiche di genere – ma ha anche fatto emergere i limiti e i rischi dello strumento, rispetto ai quali anche il Legislatore ha manifestato una specifica attenzione.
Il Protocollo affida alla contrattazione collettiva di riferimento i contenuti che dovranno essere espressamente disciplinati dalle Parti, quali ad esempio, la durata dell’accordo, l’alternanza tra periodi di lavoro all’interno e all’esterno dei locali aziendali o anche le forme e le modalità di esercizio dei diritti sindacali.
Nel merito, durante le giornate svolte in modalità agile non possono essere autorizzate prestazioni di lavoro straordinario e sono individuate casistiche nelle quali il lavoratore può disattivare i propri dispositivi di connessione.
È previsto che gli strumenti del lavoro vengano, di norma, forniti dal datore di lavoro, ma anche la possibilità di concordare l’utilizzo di strumenti tecnologici e informatici propri del lavoratore.
Riteniamo sia un importante strumento di regolamentazione, anche perché raccoglie le istanze che la nostra Confederazione ha più volte presentato alle Istituzioni: in una fase in cui in Parlamento si sono susseguite diverse proposte di legge per regolamentare il lavoro agile, la nostra Confederazione ha sempre rappresentato la necessità di non entrare nel merito dei singoli istituti, ma di demandare la disciplina alle Parti Sociali, chiedendo, al contempo, di introdurre degli incentivi pubblici per le aziende e delle misure di semplificazione del regime delle comunicazioni obbligatorie, secondo le medesime modalità del regime semplificato attualmente vigente.
Il Protocollo oggi sottoscritto recepisce tutte e tre queste istanze e rappresenterà una risposta concreta per un corretto utilizzo del lavoro agile, in un quadro di fiducia, autonomia e responsabilità condivise.