CNA, a fronte del silenzio del Ministero dell'Ambiente circa le richieste di semplificazione delle procedure di certificazione delle imprese avanzate da CNA e Confartigianato d'intesa con ACCREDIA ed Unioncamere, ha formalizzato tali richieste in emendamenti che saranno presentati, come Rete Imprese Italia, al D.L. 69/2013 (c.d. "Decreto del fare").
Il "blocco" di emendamenti sulle problematiche soprarichiamate riguarda:
- la semplificazione dell'iscrizione per le imprese individuali (unica iscrizione per persona ed impresa)
- l'ampliamento da 6 a 18 mesi del periodo di validità del certificato provvisorio
- l'abolizione dell'esame di rinnovo della certificazione al momento di scadenza della stessa
- l'obbligo della dichiarazione di cui all'art. 16 tolto agli operatori ed attribuito a produttori, importatori, esportatori e smaltitori dei gas fluorurati
- l'abolizione del "piano di qualità" previsto all'allegato B del D.P.R. 43/2012 e relativo alla certificazione delle imprese
- il fatto che nel volume di attività dell'impresa che viene preso a parametro per determinare quanto personale deve essere certificato (1 ogni 200.000 euro di fatturato) non vengono considerati i costi relativi a materiali ed attrezzature
- la possibilità per l'organismo di certificazione di effettuare la verifica iniziale a livello documentale e non sul campo
- il subordinare l'applicabilità delle sanzioni previste dal D. Lgs. 26/2013 ad un piano di ispezioni sulle attività. L'approvazione dell'emendamento nei fatti "sospenderebbe" l'effettività delle sanzioni; ciò significa che le imprese che, per i motivi più vari, non riuscissero ad ottenere la certificazione definitiva prima della scadenza dei loro certificati provvisori potrebbero continuare ad operare, in attesa di conseguire il certificato definitivo, senza il pericolo di incorrere in sanzioni.